L'acquisto sanitari, sia in caso di ristrutturazione bagno che quando si vuole dare alla stanza un nuovo look, può comportare spese significative. Anche l'IVA 22% può incidere parecchio sul costo finale dell'intervento. Diventa quindi importante sapere quali sono i casi in cui è possibile beneficiare dell'aliquota IVA agevolata, beneficio che permette di ridurre notevolmente i costi.
Sanitari con IVA agevolata al 10%, quando?
L'acquisto sanitari con IVA ridotta al 10% è possibile quando tale spesa rientra in un più ampio intervento di ristrutturazione. In base all'articolo 31 della Legge 457/78 è possibile usufruire dell'aliquota agevolata nel caso di acquisto di "beni finiti" effettuato nell'ambito di specifiche tipologie di interventi previsti dalla legge.
Tra le diverse tipologie di interventi possibili troviamo:
- manutenzione ordinaria
- manutenzione straordinaria
- restauro e risanamento conservativo
- ristrutturazione edilizia
- ristrutturazione urbanistica
Individuare la corretta tipologia è fondamentale, poiché alcune possono dare diritto all'imposta ridotta mentre per altre è prevista l'aliquota ordinaria. La prima cosa da fare è quindi analizzare la CILA o altra documentazione relativa all'intervento. Per capire se spetta o meno l'Iva ridotta occorre quindi fare riferimento ai documenti presentati in Comune per comunicare o farsi autorizzare l'intervento.
Nel caso di CILA per interventi di edilizia libera (non soggetti ad autorizzazione) l'IVA ridotta non spetta. Si tratta del caso in cui si provveda semplicemente a sostituire i sanitari, che rientra nella manutenzione ordinaria ed è soggetto a IVA 22%.
Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria è opportuno distinguere tra il puro e semplice acquisto di sanitari e la decisione di affidare l'intervento di ristrutturazione a una ditta che, oltre a fornire vaso, bidet e lavabo, provvede anche al lavoro sull'impianto e all'installazione degli stessi. Mentre nel primo caso non potremmo beneficiare dell'Iva agevolata, nel secondo è possibile sfruttare l'aliquota ridotta su una parte della fattura (o eventualmente anche sul totale) in base a un calcolo. La legge individua infatti la parte di "beni significativi" per i quali spetta l'iva ridotta, in caso di intervento di manutenzione straordinaria, chiarendo che questa è possibile "fino alla concorrenza del valore complessivo della prestazione".
Si tratta così di calcolare il valore dei "beni significativi" (sanitari) e poi confrontarli con il costo della manodopera. Se il valore della manodopera supera il valore dei beni significativi l'Iva ridotta al 10% viene applicata sull'intera spesa. Se invece il valore della manodopera è inferiore, l'aliquota agevolata spetterà fino all'importo della manodopera, e per la parte eccedente verrà calcolata Iva 22%.
Nel caso di restauro, ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica invece, l'acquisto di sanitari è sempre soggetto a iva ridotta al 10%. In questo caso sarà sufficiente consegnare una fotocopia dell'autorizzazione edilizia, necessaria per questa tipologia di interventi.